Cicloitinerari
DIFFICOLTÀ: Bassa
LUNGHEZZA PERCORSO: 22 km ca.
Il punto di partenza dell’itinerario proposto è Mancaversa, ridente località costiera sul versante ionico, dal territorio pianeggiante. La sua posizione strategica la rende una delle mete turistiche sempre più gettonate nel panorama pugliese, in aggiunta alla bellezza naturalistica del posto: infatti, qui è possibile scegliere fra calette di sabbia dorata oppure la verde costa rocciosa.Proseguendo verso sud sulla SP 215, ad appena 3 km, si trova la prima tappa: la bellissima scogliera di Torre Suda. Qui incontrerete un mare cristallino, una torre costiera costruita a difesa della popolazione durante le invasioni saracene del XVI secolo e spazi dedicati al ristoro. A Torre Suda, inoltre, è possibile trovare tutti i servizi necessari e vari locali dove gustare le tipicità salentine.Da questo punto continuando sulla stessa strada provinciale in direzione sud si giunge presso le marine di Alliste: Capilungo e Posto Rosso, località ancora legate al passato dove il mare si lega all’attività agricola. Nello specifico, nella zona di Capilungo è possibile imboccare il percorso ciclo-pedonale a ridosso della macchia mediterranea che vi condurrà presso Torre Sinfonò, un’antica torre costiera comunicante con la fortificazione di Torre Suda a nord e con quella di Torre San Giovanni a sud, purtroppo ormai quasi completamente distrutta. Qui è possibile praticare snorkeling e ammirare il meraviglioso fondale, ricco di flora e fauna marina. Una costa bassa e facilmente accessibile si alterna a scogliere che raggiungono i 10 metri di altezza,come nella baia dei Diavoli (a Posto Rosso). Si tratta di un’insenatura ricca di cavità sotterranee e di fonti d’acqua dolce, tanto suggestiva quanto la sua storia legata alle leggende del passato: lo sbarco di Pirro in questo territorio, che spaventò la popolazione locale con i suoi elefanti, soprannominati “diavoli” dagli autoctoni.Continuando sulla SP 215, si arriva nell’incantevole Mare Verde, piccola frazione di Torre San Giovanni, dove nel mare smeraldo si staglia l’Isola di Pazze. Quest’isola prende il suo nome dalle vicissitudini storiche qui svoltesi: su questo roccione, a circa 200 mt dalla costa, fu stipulato il Trattato di Pace (Pax) tra i messapi e i tarantini. Proseguendo verso sud, si arriva a Torre San Giovanni, rinomata località balneare dotata di tutti i comforts e servizi e allo stesso tempo caratterizzata da una grande ricchezza naturalistica. Da Mare Verde, dirigetevi verso est, imboccando via Giovanni Gentile e via Settembrini, per arrivare poi su SP91. Proseguendo verso sud, svoltate dopo 8 km per Torre Mozza e addentratevi nel Parco Naturale Regionale di Ugento. Qui si può effettuare birdwatching e vedere, presso il Bacino di Rottacapozza, come risultasse il territorio ugentino prima dell’intervento di bonifica effettuato dall’uomo.-
TERRITORI INTERESSATI: Gallipoli e dintorni
DIFFICOLTÀ: Bassa
LUNGHEZZA PERCORSO: 25 km ca.
L’itinerario parte da Punta Pizzo, con le sue sfumature di colori che vanno dal blu al bianco perla, dal verde smeraldo all’azzurro. Il Pizzo si trova incastonato nel Parco Naturale Regionale “Isola di Sant’Andrea- Litorale di Punta Pizzo” ed è sovrastato dall’omonima Torre, voluta da Carlo V e caratterizzata da una prominenza della parta superiore della struttura (“il pizzo”).Proseguendo verso nord, su SP215, si arriva presso Punta della Suina: una delle più belle spiagge pugliesi, abbracciata dalla pineta marittima e dalla macchia mediterranea. Per questo motivo sarete inebriati da un profumo unico, che sa di terra e di mare. Proseguite prima sulla SP 239 e poi sulla SP 200 per circa 8 km, la quale si affaccia sulla costa sud gallipolina passando per i lidi più frequentati e arrivando dritti nel cuore della Città Bella.Appena arrivati nella cittadina troverete il Lungomare Galileo Galilei che termina presso il Canneto, un antico santuario nei pressi del ponte che collega la parte moderna di Gallipoli a quella vecchia. Addentrandosi nel cuore del borgo antico, posizionato su un isolotto, si può passeggiare tra le antiche viuzze ricche di palazzi storici e chiese dall’atmosfera unica, inoltre vale la pena percorrere in bici l’antica muraglia e scendere ad ammirare la spiaggia della Purità. Il centro storico gallipolino è ordinato secondo l’antico assetto urbanistico classico delle città greche: con strada che divide l’intero isolotto in due macro zone, secondo una direttiva “est-ovest”. Degni di visita: il Castello, la Basilica di Sant’Agata, il Rivellino.Ritornando presso il ponte, imboccate il Lungomare Marconi verso nord e proseguite su Via Lecce, dove si trovano numerosi punti di ristoro come bar, trattorie, ecc. Dopo appena 5 km si giunge a Rivabella. Qui si trovano sia dune ricoperte da macchia mediterranea sia distese di sabbia bianca e fine, vale la pena fermarsi per fare una foto sotto la Torre Sabea! - TERRITORI INTERESSATI: Taviano, Racale, Alliste
DIFFICOLTÀ: Medio-alta
LUNGHEZZA PERCORSO: 20 km
Questo itinerario è caratterizzato da paesaggi rurali alternati a piccoli borghi. Il percorso ha come obiettivo quello di scoprire l’entroterra della costa ionica, ricco di paesini da esplorare e vivere.L’itinerario parte da Taviano, cittadina dalle origini romane secondo le tracce rinvenute nel corso della storia, dove si possono osservare numerosi edifici religiosi: la Chiesa parrocchiale di San Martino, la Chiesa di Maria Santissima Addolorata, la Chiesa dell’Immacolata , la Chiesa del Crocefisso, e la Chiesa rupestre di Santa Marina o della Madonna di Costantinopoli. Proprio nelle vicinanze di quest’ultima struttura è presente una deviazione in salita verso la serra comunale che permette di arrivare fino a Castelforte, un villaggio “fatato” inizialmente destinato all’assistenza di madri e bambini bisognosi. Ritornando a valle percorriamo la SP350 per circa 2,5 km giungendo a Racale.Racale presenta un centro storico in corso di ristrutturazione e riqualificazione e, oltre alle sue numerose chiese, è possibile ammirare il suo Castello Baronale realizzato dalla famiglia Basurto nel 1770 e il Palazzo dei Tolomei, oggi sede di un rinomato ristorante. Potrete girovagare nei suoi vicoletti ricchi di storia e altamente suggestivi per poi partire alla scoperta del comune limitrofo: Alliste.La strada non cambia il tessuto stradale e dopo 1,5 km giungerete a destinazione. Potrete sostare in Piazza S. Quintino o nella vicina Piazza Terra, dove sono presenti i principali edifici religiosi e palazzi storici, per poi continuare verso la Serra della Madonna dell’Alto: la collina che si eleva sul paese. Da P.zza S.Quintino procedete su SP265 per 3,5 km su territorio prevalentemente collinare caratterizzato da uliveti, distese di fichi d’india e mandorli. Arrivati in cima incontrerete la Chiesetta della Madonna dell’Alto rivolta verso Est, secondo il rito greco-bizantino.Ritornando a valle e percorrendo 4,5 km arriverete a Felline, frazione di Alliste, dove potrete gustare la tipica gastronomia salentina grazie ai numerosi ristoranti presenti in zona. - TERRITORI INTERESSATI: Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro.
DIFFICOLTÀ: Media
LUNGHEZZA PERCORSO: 25 km ca.
Questo percorso parte da Otranto, la città più ad est d’Italia e si snoda sul versante Adriatico per circa 20 km fino ad arrivare a Castro.Otranto rappresenta uno dei migliori esempi di connubio tra Occidente ed Oriente e ha mantenuto nel corso dei secoli la propria identità, che colpisce chiunque si addentri nei suoi territori. Partendo dal centro storico è possibile pedalare tra le sue viuzze ricche di storia e visitare la sua Cattedrale, il suo Castello e la chiesa di San Pietro e Paolo. Esplorando invece le sue campagne a ridosso del mare vi sorprenderà scoprire i suoi tesori incastonati tra la natura: Torre del Serpe, la Masseria Orte, le numerose grotte marine, le spettacolari scogliere. Proseguite per 6 km in direzione sud su SP87 e arriverete a Punta Palascia, dove un blu superbo fa da protagonista.Continuando sempre su SP87, per 6 km, ci dirigiamo a Porto Badisco, secondo la leggenda, il luogo di approdo di Enea. Presso la Grotta dei Cervi, cavità di origine neolitica, sono stati ritrovati dei graffiti rappresentanti scene di caccia fra uomini e cervi e figure geometriche e religiose. I dintorni di Porto Badisco sono di una bellezza straordinaria e fanno parte del Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase.Da Porto Badisco continuiamo su SP358 in direzione sud per 6 km per arrivare a Santa Cesarea Terme, stazione idrotermale salentina. Questa cittadina è ricca di abitazioni dalle architetture orientaleggianti e disposte su più livelli. Degna di visita è Villa Sticchi, palazzo moresco risalente agli ultimi anni dell’Ottocento, insieme a Villa Raffaella.Per 6 km continuiamo su SP358 ancora verso sud, passiamo da Porto Miggiano e arriviamo presso la famosa Grotta Zinzulusa, all’ingresso di Castro. Oggi Castro è una delle località più esclusive del Salento, dove le sue scogliere da sogno si integrano alla perfezione con le strutture storiche. Da visitare: il Castello, la Cattedrale e il Palazzo Vescovile. - TERRITORI INTERESSATI: Gagliano del Capo, Patù, Castrignano del Capo, Leuca
DIFFICOLTÀ: Bassa
LUNGHEZZA PERCORSO: 15 km ca.
Questo itinerario porta alla scoperta delle piccole realtà salentine concentrate all'estremità meridionale della penisola. La partenza avviene sulla sponda adriatica, dal Canale del Ciolo: un fiordo che si tuffa nel blu e che permette ai visitatori di godere di una delle viste più belle del Salento.Da SP195 continuiamo per circa 3 km, tra uliveti e distese di terra rossa, in direzione ovest e arriviamo nel centro abitato di Gagliano del Capo. Numerosi i luoghi di interesse, come edifici religiosi e palazzi storici. Molto interessanti sono le costruzioni rurali presenti in questo comune come il Menhir Vasanti e quello dello Spirito Santo.Continuiamo ancora ad attraversare l’entroterra, verso ovest su SP351, arrivando a Patù. Si tratta di un piccolo borgo di 1700 anime, ma ricco di reperti storici come ad esempio il suo Castello (oggi quasi completamente diroccato), le sue chiese e il monumento Centopietre che sorge come monumento funebre per il Generale Geminiano e successivamente trasformato in un tempietto.Proprio da questo punto, attraversiamo tutto il borgo per 2 km a sud, fino ad arrivare a Castrignano del Capo. Questo è uno dei Borghi Autentici d’Italia e numerosi sono gli edifici da visitare: la Chiesa madre di San Michele Arcangelo, il Palazzo Muzi, la Chiesa di San Pietro e tanto altro.Pedaliamo per 4 km su SP74 fino ad arrivare nell’estremo lembo d’Italia: Leuca, frazione di Castrignano del Capo. Leuca deve il suo toponimo al greco Leukos e la sua Punta Ristola rappresenta il punto più a sud della penisola, la zona di separazione del mar Ionio da quello Adriatico (anche se ufficialmente tale separazione avviene nel Canale d’Otranto).Dal suo lungomare, dove si possono ammirare le sue ville ottocentesche, proseguiamo verso Est fino ad imboccare la SP124 per circa 1 km e alla rotonda svoltiamo alla prima uscita, dopo 250 metri si arriva alla Scalinata Monumentale, che costituisce la parte finale dell’Acquedotto Pugliese. I 248 gradini della Scalinata collegano il porto alla Basilica sovrastante e rappresentano la parte più difficoltosa di questo itinerario, per via del suo dislivello di circa 120 metri. Tra le due rampe di scale, si trovano le meravigliose cascate con un portata di 1000 litri al secondo, tuttavia si consiglia di non bere quest’acqua, poiché salmastra. Arrivando in cima si può osservare il Santuario e il Faro, incastonati tra il blu del mare e l’azzurro del cielo. - TERRITORI INTERESSATI: Lecce, Calimera, Sternatia, Zollino, Soleto
DIFFICOLTÀ: Media-alta
LUNGHEZZA PERCORSO: 35 km ca.
Lupiae, ossia Lecce, rappresenta il punto di partenza di questo itinerario che porta alla scoperta del capoluogo salentino e delle bellezze artistiche e culturali della zona ellenofona della nostra penisola.Lecce rappresenta un grande teatro a cielo aperto, dove strade, balconi, piazze, cortili, mascheroni rappresentano il set ideale di una potenziale commedia goldoniana. Un lungo percorso si snoda nella città di Lecce entrando da Porta Napoli, passando per il centro storico, per arrivare ad ammirare il Duomo, il teatro romano, il Castello Carlo V, l’anfiteatro romano, piazza S. Oronzo, il teatro Politeama greco, l’Arco di Prato, la Basilica di Santa Croce, la Chiesetta di S. Niccolò dei Greci fino ad arrivare ai deliziosi giardini pubblici, dove potrete ristorarvi e riposarvi prima di proseguire alla scoperta della Grecìa.Questo percorso rappresenta in realtà il più difficoltoso poiché di una lunghezza di circa 35 km. Dopo aver esplorato Lecce vi consigliamo di fare una sosta e di riprendere poi a pedalare verso sud, su SP41 e poi su SP25, fino a Calimera. Già dal nome (dal greco Kalimera: Buongiorno) si intuiscono le origini greche di questo territorio. La particolarità di questo comune è la sua intensa attività culturale che mira alla protezione e valorizzazione della lingua grika. Da visitare: il Museo di Storia Naturale del Salento, la Chiesa di San Vito, il Parco La Mandra e la Stele marmorea proveniente dal Museo di Atene con incisa la frase: "Zeni sù en ise ettù ‘sti Kalimera", "Straniera tu non sei qui a Calimera" .Imboccando SP368 e poi la SP30 per appena 5 km, verso ovest, giungiamo a Sternatia. Questo comune rappresenta il centro con la più alta percentuale di grikofoni e si possono ammirare numerosi edifici religiosi: la Chiesa Madre dedicata a Maria SS.Assunta, la Colonna dell'Osanna, la cripta di S. Sebastiano e l’ex convento dei Domenicani.L’itinerario prosegue per 5 km, verso sud, a Zollino, su Via Giuseppe Di Vittorio. In questo piccolo borgo è possibile assaggiare piatti a base di pisello nano, presidio Slow Food. Nello specifico il 24 giugno durante la Fiera di San Giovanni e il 28 dicembre durante la Festa de lu Focu, è possibile comprare tale prelibatezza.Proseguiamo a sud-ovest, verso la nostra meta: Soleto, terra di antichi misteri e leggende. Nel 2003, in questo comune, è stata ritrovata la più antica carta geografica risalente al V sec. a.C, dalle dimensioni di un francobollo. Urbanisticamente, l’antico borgo ha mantenuto l’originario assetto medievale con piccole strade lastricate e piazzette disposte in modo ortogonale. Da visitare la Porta di San Vito, la Chiesa di S.M. Assunta,la chiesetta bizantina di S. Stefano e la guglia degli Orsini, che svetta sulla città. In ogni angolo di questo borgo è possibile ritrovare tracce dei possedimenti di questa nobile famiglia e resti di un esoterismo magico il cui principale rappresentante fu Matteo Tafuri, un alchimista fuori dal comune. Secondo la leggenda, fu proprio questo uomo eclettico ad ordinare a una banda di demoni e “macare”, ossia le streghe salentine, di costruire la gotica Guglia orsiniana in una sola notte.