Primavera
Profumo di alberi da frutto in fiore, distese di campi di margherite e tulipani, l’aria tiepida riscaldata dal sole. Non state sognando, è primavera e siete in Salento.
Stagione della rinascita per antonomasia, la primavera salentina sorprende con i suoi colori, profumi e sapori.
Il periodo di bassa stagione con il suo poco affollamento e le giornate tiepide permette delle magnifiche passeggiate per i borghi del territorio, che delizieranno la vostra vista con i loro scorci barocchi, magnifiche cattedrali e costruzioni in pietra leccese. Cogliete l’occasione quindi per visitare Lecce, la capitale del barocco, e lasciatevi guidare dai vicoli del centro storico, che tra un capitello e un balcone in ferro battuto con i loro basoli in pietra vi condurranno ad ammirare bellezze architettoniche come Piazza del Duomo o la Basilica di S. Croce. Dopo il capoluogo molti gli altri borghi da visitare, centri più piccoli ma nei quali potrete scoprire resti e testimonianze di civiltà bizantine e messapiche, cripte e frantoi ipogei, musei della storia della civiltà e del lavoro, casette medioevali, basiliche romaniche e molto altro. Eccone una selezione.
- Castro alta e Castro marina (civiltà bizantina, cripte, casette medioevali)
- Gallipoli vecchia (chiese e palazzi barocchi, frantoi ipogei)
- Alezio (città messapica)
- Otranto (castello e chiesa dei Martiri)
- Acaya (borgo fortificato)
- Santa Cesarea Terme (le chiese e le ville)
- Calimera (la Grecìa salentina)
- Tuglie
- Specchia
Ma primavera vuol dire anche e soprattutto natura, aria aperta e prodotti di stagione. Oltre alle passeggiate tra i campi fioriti e la natura rigogliosa, quindi, non dimenticate di degustare i sapori tipici della stagione. Lampascioni, cicoria selvatica,formaggi marzolini, borragine, purè di fave bianche, “municeddhe” (lumache), ricotta di latte ovino imbandiscono le tavole di questo periodo dell’anno. Li trovate come pietanze principali in tutti gli agriturismi e ristoranti dell’entroterra, oltre che nelle classiche sagre del periodo. Feste folkloristiche e sagre di paese sono l’altro aspetto caratteristico della primaverasalentina, che non può certo passare inosservato. Tipicamente legate perlopiù alla tradizione culinaria locale, con l’arrivo della bella stagione prendono il via le caratteristiche sagre di paese. I prodotti, che spesso danno il nome alla sagra stessa, sono davvero tanti, variano di periodo in periodo e si possono acquistare e degustare declinati in molteplici ricette. Oltre al buon cibo e a dell’ottimo vino salentino, durante le sagre si può assistere a varie manifestazioni culturali legate principalmente al canto e ai balli tipici. Altrettanto tipiche e caratteristiche sono le feste popolari del periodo, ce ne sono tantissime di estrazione e tradizione cristiana, ma anche qualcuna legata al culto pagano, come ad esempio la festa delle primizie, che ha luogo ormai da diversi anni a Sannicola tra l’ultima settimana di aprile e la prima di maggio. Si chiama “Lu Masciu” e celebra il raccolto e lo scambio di doni d’amore (le primizie) tra ragazzi e ragazze vestiti in costume, il tutto accompagnato da sbandieratori, cavalli che trainano carretti addobbati con ghirlande di fiori sui quali siedono fanciulle e contadini in costume d’epoca. L’ultima domenica di maggio, invece, nella vicina Parabita si celebra la più religiosa festa della “Madonna della Coltura”, anche questa strettamente legata al tema del raccolto, ha però uno sfondo più cristiano. La leggenda narra che un contadino si accorse dell’inchino che i buoi che trainavano il suo aratro fecero di fronte all’apparizione di un monolite che raffigurava la Madonna con il bambino e così questi corse ad annunciare l’evento in pese e a portare quel masso in chiesa. La corsa dai campi alla porta del paese si ripete ogni anno il giorno delle festa con “la corsa del chilometro”. Le celebrazioni si concludono con il tradizionale quanto suggestivo “incendio del campanile”, quando maestri fuochisti simulano l’incendio della torre della chiesa fino a quando non compare un’icona della Madonna a salvare la sua casa. Tra le altre manifestazioni popolari non perdetevi:
- Le Tavole di S. Giuseppe (19 marzo – vari paesi dell’alto Salento)
- Fiera dei Campanelli (il venerdì precedente la Domenica delle Palme – Maglie)
- Sagra della “Cuddura”, dolce pasquale (4 aprile – S. Cesarea Terme)
- Fiera “delle mule” (9 aprile – Sternatìa)
- Fiera e sagra della polpetta (1° sab. di maggio – Acquarica di Lecce)
- Sagra “de u casu e onguli”, del formaggio e delle fave (1ª dom. di maggio – Minervino)
- Festa e sagra di S. Sebastiano (27 maggio – Racale)
- Sagra delle ciliegie (28 maggio – Leverano)